Errori tipici nella user experience per la SEO: alcuni dei più comuni

Premessa

Quando si prospetta un’analisi SEO è importante fare un’analisi preliminare, comprensiva anche di una rapida visione delle funzionalità e delle possibilità di scorrimento possibili: se il committente vi fornirà l’incarico infatti dovrete catalogare le difficoltà riscontrate anche a livello operativo del sito, e non solo riguardanti la mera “classica” struttura SEO, e provvedere a segnarle, accompagnate dalle problematiche a cui potrebbe portare mantenere la parte di struttura evidenziata inalterata, e dopo un breve confronto con il cliente provvedere ad apportare le modifiche necessarie concordate insieme.

La SEO infatti non è composta solo da parole chiave e da combinazioni di eccellenza fra piano editoriale e capacità di includere tematiche appartenenti ai trend, per cercare di essere citati da giornali o grandi operatori di settore ed aumentare così la propria autorità, ma anche da piccole cose come la user experience, che pur non essendo la prima citata quando si parla di SEO ha la sua discreta importanza a livello indiretto, nonché un notevole peso derivante dalla sua influenza sulle conversioni.

Quindi insomma, cari amanti della SEO non trascuriamo la USER EXPERIENCE perché potrebbe davvero tornarci utile; detto questo torniamo a noi.

I 4 errori più frequenti lato user experience

In questo elenco vorrei fornire alcuni dei più rapidi errori seo prospettati a seguito di analisi veloci, soffermandomi anche sui 4 errori più frequenti nei siti che vadano in conflitto con la user experience:

  • I video hanno una loro notevole importanza se riescono, tramite il sito web, a permettere un migliore rapporto dell’utente col brand; spesso però i video sono inseriti male all’interno dei siti, ad esempio impedendo la visione dai dispositivi mobili perché male integrati, oppure andando in conflitto con altri elementi del sito web; in alcuni casi i video vengono inseriti nelle migliori (o meglio nelle più importanti) landing page del sito: questo va bene solamente se si parla di video inseriti bene e di ottima qualità e fattura, non è il caso invece per quanto riguarda i video di bassa qualità o comprensibilmente creati con l’ausilio di programmi automatici; questo perché potrebbe impattare la reputazione del brand e la serietà percepita dal lettore.
  • Mancanza di un piano editoriale per il blog dell’e-ecommerce: è necessario avere una cadenza regolare di almeno 5/6 articoli mensili e specialmente che questi articoli abbiano un contenuto sensato ed utile; i titoli degli articoli sono stati scelti secondo una logica basata sulle intenzioni di ricerca correlate ai prodotti ed ai servizi del sito?
  • Altro problema comune è la mancanza di collegamento fra l’indirizzo delle sedi di una specifica azienda ed il collegamento con Google maps o Google my business: è il caso, se possibile, di lasciare un link verso le pagine dedicate, permettendo non solo una migliore comprensione per il motore di ricerca ma anche dal punto di vista della user experience.
  • Avete un e-commerce? Sarebbe meglio evitare di inserire gli archivi nel sito per ordine di pubblicazione (anno, mese, giorno).

Altri errori comuni per la seo lato user-experience

Altri errori piuttosto noti in ambito seo riguardanti la web experience sono il caricamento di immagini dalla dimensioni scorrette rispetto ad una corretta visualizzazione del sito, l’utilizzo di loghi multipli, di bassa qualità o in conflitto fra loro che potrebbero portare il cliente a confondersi, l’impostazione dei filtri prodotto negli e-commerce con mancanza di logica o con errori di navigazione, i conflitti nel caricamento, la mancanza di informazioni descrittive dei singoli prodotti, la mancanza di una descrizione all’interno delle categorie di prodotti, l’utilizzo di un copy sbagliato per quanto riguarda le call to action, fino alla completa difficoltà dell’utente nel trovare gli stessi pulsanti di chiamata all’azione (ad esempio, “Acquista”, “Metti nel carrello” e via dicendo.

Un dubbio comune sul seo di un sito in più lingue

Sto implementando altre lingue nel sito e a livello SEO ho deciso di impostare nel dominio .com una nuova cartella “/en” per l’inglese, “/fr” per il francese,  “/de” per il tedesco e così via. Posso lasciare il sito “principale” in italiano oppure è meglio che lo metta nella cartella “it/”?

Se il tuo mercato principale è quello italiano e quindi la tua buyer persona è mediamente italiana ha senso lasciare l’homepage del sito in italiano, ovviamente con le dovute accortezze che rendano la navigazione facilmente fruibile per il passaggio da una lingua ad un’altra in caso di desiderio dell’utenza.

Gli errori non finiscono qui!

Sembrano tanti ma vi assicuro che non lo sono, analizzando i siti spesso se ne trovano numerosi altri, ad ogni modo questi sono stati i primi a venirmi in mente, spero possano essere utili nonostante la loro banalità/semplicità.