Cosa posso sbagliare nella scelta del nome di un brand? I problemi più comuni

Introduzione

Scegliere il nome di un brand è una fase essenziale per accompagnare al successo e allo sviluppo corretto e positivo un’azienda e i suoi prodotti o servizi.

Anche se fare lunghe analisi sui nomi può essere un fattore che porti a ritardare alcune attività aziendali, in certi casi può davvero fare differenza col passare degli anni: ricordiamoci infatti che gli errori compiuti nella fase iniziale di un progetto diventano sempre più difficili da correggere col passare del tempo, e questo vale specialmente per la scelta del nome del marchio, per cui è necessario seguire delle fasi di sviluppo ordinate e guidate dalla logica, evitando decisioni emotive.

Errori comuni nella scelta del nome brand

Non temporeggiare esageratamente, ma non prendere decisioni troppo affrettate, non scegliere nomi per il tuo brand che siano complessi da pronunciare, e questo riguarda anche l’analisi dei mercati esteri quando si voglia commercializzare anche in questi mercati.

Studia i tuoi competitor, ma non imitarli troppo per quanto riguarda il nome del marchio: questo serve per differenziarsi, non per confondere i tuoi clienti.

Alcuni degli errori più comuni riguardano la scelta di un nome brand che portino a chiudere esageratamente la cerchia di gruppi di prodotti (a seconda del progetto, chiaramente), oppure, se operiamo in campo internazionale ad esempio, la mancata indagine su differenti target della percezione emotiva del nome: un esempio può essere la scelta di una parola come nome brand che in una lingua voglia dire una cosa, oppure con un dato pubblico localizzato sia associato a valori positivi, mentre con altre lingue e diversi pubblici geografici possa avere significati fuorvianti o negativi; la percezione può cambiare in maniera considerevole a seconda dei costumi e delle usanze delle varie località.

Controlla sempre la disponibilità anche di un eventuale nome dominio per la messa in piedi di un correlato sito web legato al marchio: oggi è impensabile operare senza un sito web nella maggior parte dei settori.

Oltre a questi errori, è importante non scegliere termini che possano creare confusione riguardo a grandi marchi e aziende, in quanto non solo saranno più difficili da ricordare e vengano confusi (in quanto il vostro lavoro sul brand potrebbe riflettersi sul brand più importante, e di conseguenza annullare i vostri sforzi), senza contare l’aspetto legale che giustamente impedisce la possibilità di registrare marchi che possano essere confusi fra di loro, o comunque impone una regolamentazione in proposito.

Un discorso importante poi riguarda il nome e l’uso di termini comuni: usare un nome brand che abbia come nome un termine comune impedisce l’identificazione del marchio e aumenta la possibilità di confusione, diminuendo l’efficacia degli sforzi lavorativi effettuati per promuovere il brand.

Ricordiamoci poi di evitare nomi troppo lunghi, difficili da ricordare: renderanno più vani i vostri sforzi di promozione e advertising del marchio, abbassando i vostri ritorni.

Quando si sceglie il nome di un brand è importante cercare di sintetizzare nel nome di cosa si occupi l’azienda, o che bisogni soddisfi il dato prodotto o servizio, ma evitare comunque l’eccessiva chiusura o nicchia (a meno che non si voglia puntare su un’apposita micronicchia e lasciare il brand solo a quella specifica nicchia già dall’inizio).

Rimane importante anche evitare l’associazione eccessiva ad aggettivi o le “4W question” (dove, come, quando e perché) in quanto si rischia una chiusura del brand e l’impossibilità ad ampliare la relativa rete di vendita/gamma prodotti e servizi o l’ampliamento aziendale.

  • Bisogna evitare l’eccessiva chiusura di prodotto e servizio e lasciare un certo spazio.
  • Bisogna prevenire che il nome del brand metta in cattiva luce il brand principale, andando a evidenziare “errori” di quest’ultimo.
  • Bisogna evitare i cliché in quanto col tempo potrebbero portare rischi nel legame emotivo col marchio.

Conclusioni

Ricordiamoci che il brand spesso è parte integrante del prodotto o del servizio, e non una semplice astrazione: lavorare sul brand significa lavorare sullo sviluppo di quest’ultimo e sul valore aggiunto per i clienti dello stesso.